Capitolo 17 “Anche Afrodite aveva la panza”

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La bellezza va cercata, ed una volta trovata va protetta. Il Milanese è in grado di attrarla a sé e farla fruttare. Il Siciliano è talmente tanto abituato ad averla sempre avuta intorno, che quasi se ne dimentica.

Il Siciliano Espatriato che approda a Milano si accorge che mai ci fu cliché più vero di quello per cui “la bellezza è soggettiva”. Credendo di essere un ragazzo/a se non proprio bello, di sicuro piacente e carino, guardandosi un po’ intorno nella ridente Milano ha una nuova consapevolezza: la pancia che i Siciliani hanno morbida come la crema di ricotta, i Milanesi l’hanno dura come una tavoletta di cioccolato. E le cosce che le ragazze siciliane hanno a dimensione prosciutto, le Milanesi le hanno fini come i grissini.

Guardandoti intorno ti accorgi come la gente va in giro bella come il Sole (che non c’è), vestiti all’ultima moda, con accessori all’ultimo grido, e uno stile diverso per ogni ogni personalità ed ogni età. A Milano non puoi fare nemmeno il commesso se non hai i quadretti sulla camicia e sull’addome. Parole d’ordine: bellezza e stile, nel trionfo del puro estetismo. Lo stile per lo stile.

A Milano c’è una mise per ogni momento della giornata e per qualsiasi location: business chic, city chic, radical chic e chi ne ha più ne metta. E tu, che pensavi che vestitino=sera, tuta=palestra e  jeans+t-shirt=giorno, ti ritrovi nel mondo dell’alta moda dove un pantalone di tuta può diventare chic ed una camicia un copricostume.

Confuso tra gli stili più vari, capisci una sola cosa: devi rifarti un po’ il look, il tuo non è adatto a questa città. E magari inizi a divertirti nello sperimentare, trarre spunto e variare. Difficili da emulare perfettamente, i Milanesi alla moda. D’altronde, i Milanesi la moda ce l’hanno nel sangue, come i latino americani hanno la musica: la festa più importante della città è la settimana della moda, dove il fashion va a nozze con stile, eleganza ed internazionalità. Invece la festa più importante a Palermo è il Festino di Santa Rosalia, dove il folklore va a nozze con pane e panelle,  “botti” e mare. “Viva Palermo, viva Santa Rosalia!”. Comprensibile una leggera diversità di outfit alle due feste. Leggera.

Ma la bellezza milanese non è solo nello stile e nell’abbigliamento. Il Milanese fin da giovane età fa una promessa a se stesso: no al colesterolo, sì alla palestra. I latini dicevano mens sana in corpore sano, e i Milanesi hanno dedotto dal proverbio che un po’ di pancetta possa comportare lo sviluppo di demenza precoce. Con duro allenamento, impegno e dedizione hanno un fisico perfetto, statuario. Pochi, pochissimi i Milanesi che non hanno un abbonamento in palestra. Mattina, pausa pranzo, sera, notte, trovano sempre il tempo per andare in palestra. Oasi di benessere aperte ad ogni ora del giorno e della notte, 7 giorni su 7. Il Siciliano Espatriato dopo pochi mesi, guardandosi intorno e sentendosi in colpa per le sue membra flaccide, decide di iscriversi pure lui in palestra.

Dopo aver scartato le palestre che costano quanto un affitto mensile di un trilocale, perchè per ogni tapis roulant hanno uno schermo personalizzato con abbonamento sky3D e occhiali incorporati, ti iscrivi finalmente in una palestra che ti puoi permettere. Indossi un paio di pantaloni di tuta bucati, una vecchia maglietta e le scarpe da ginnastica del liceo (tanto pensi che stai andando a puzzare, perché curare l’aspetto?) e sei pronto. Ma quando arrivi ti accorgi che lo stile ti perseguita anche in palestra. Gli abitanti delle palestre milanesi sono fighi pure quando si allenano e sudano per essere fighi: scarpe fluo con cuscinetti incorporati, che mentre cammini ti auto-tonifichi le chiappe, capelli pulitissimi e con la messa in piega, pantaloncino aderente e maglietta super alla moda. Eppure, non è il sentirti fuori luogo per l’abbigliamento pure in palestra a destabilizzarti: è la cinquantenne super tonica, bona e figa che ti fa 40 piegamenti, 150 addominali e 20 flessioni, mentre tu fai 5 piegamenti prima di stramazzare a terra. E la cinquantenne riesce a farli persino non sudando e mantenendo integro il suo make-up impeccabile, mentre tu sei fradicio e trasudi gas tossici dall’ascella,  steso sul pavimento.

Anche il Siciliano però si prende cura del suo corpo. Se i Milanesi hanno le palestre, noi ci alleniamo in spiaggia. In tantissimi corrono al tramonto in riva al mare, che sia Dicembre o Giugno poco importa. Chi si allena su surf, windsurf, canoe, chi a nuoto. Quando decidiamo di esserlo, siamo degli sportivi meravigliosi. Magari non abbiamo la stessa assiduità del Milanese, ma una corsetta in riva al mare o una passeggiata in bicicletta non ce la neghiamo mai.

Il Siciliano Espatriato potrà cercare di imitare il Milanese ed attrarre la bellezza, di seguire una pseudo-dieta e di allenarsi duramente in palestra, ma non potrà mai cambiare un elemento di sé fondamentale e caratterizzante: la sua amata pancetta. Lei rimarrà lì dov’è giusto che sia. Perchè se il bello per essere bello deve avere una tartaruga sulla pancia, il Siciliano, per essere Siciliano e felice deve avere un morbido rotolino sulla pancia. Non è da tutti comprendere a fondo la filosofia dell’uomo di panza. Rirovare sé stessi nell’addentare una cassatella calda appena fatta, nel mangiare una brioscia con gelato ancora bagnati e sporchi di sabbia, nel placare la fame notturna post-ubriacatura con un “pezzo”, che sia pizzetta, calzone o rollò. L’uomo di panza è un uomo felice, strapieno di vita, goloso di benessere. E il prezzo da pagare per la felicità sulla terra è avere un po’ di pancetta, che a volte odi e vorresti eliminare, ma che finisce per esserti fedele compagna per la vita bella.

Il Milanese è bello, più bello di noi. Attrae bellezza, se ne prende cura e se la tiene stretta. E il Siciliano si giustifica pensando che non importa l’estetica, meglio essere belli dentro. Ma tra i modi di dire e le saggezze popolari, la verità è un’altra: il Siciliano brilla di bellezza riflessa. Se vuole può andare alla sorgente della bellezza ogni giorno della sua vita. Si narra che Afrodite, la Dea della Bellezza, nacque dalla spuma del mare. E dalle onde dell’oceano nacque amore e bellezza, e l’infinito diede vita alla perfezione. E con la sorgente della pura bellezza a 5 minuti da casa, il Siciliano può respirare aria di purezza aprendo la finestra al mattino. Ed una sensazione di eterna primavera, di calore interiore, di serena luce ti riempie le membra. Bellezza interiore. Il Milanese è lontano dalla sorgente, e come ogni cosa lontana dalla sua fonte di energia, prima o poi gli si scaricano le batterie.

Piuttosto che sudare, stare a dieta e sperperare quattrini in shopping compulsivo, si potrebbe tornare nel posto a cui apparteniamo, alla sorgente della nostra bellezza. Per brillare di bellezza riflessa, ed essere quello che siamo: belli (panza inclusa).